Oggi vogliamo parlarvi dei famosi Google Algorithm Update. Innanzitutto, va chiarito che riguardano l’aggiornamento dell’algoritmo di Google che permette allo stesso motore di ricerca di stabilire l’importanza e la rilevanza (per alcuni argomenti) dei siti web, decretandone alla fine la posizione sul motore di ricerca per determinate keyword.
Un altro doveroso chiarimento riguarda la tipologia di Update. Abbiamo i Core Update che riguardano l’algoritmo principale e altri aggiornamenti settoriali che si concentrano su determinati fattori. È questo l’esempio dei famosi Panda, Penguin, Fred, eccetera. Penguin “lotta” contro i link spam, Panda si dedica ai contenuti, e così via. Attraverso questi update Google spiega ai gestori dei siti web cosa fare e cosa non fare per non essere penalizzati. I Core Algoritm Update, invece, sono leggermente diversi. Vediamo perché.
Come cambia la SERP con gli aggiornamenti dell’algoritmo
Si intuisce che quando viene lanciato un nuovo Update, l’algoritmo viene leggermente modificato e questo si ripercuote direttamente sui siti web che popolano le pagine dei risultati di ricerca del motore, le SERP.
L’algoritmo di Google è regolato da qualche centinaio di parametri, c’è chi dice almeno 200, ma nessuno può elencarli esattamente con certezza perché queste informazioni sono riservate e non di pubblico dominio; ne conosciamo molti, i più rilevanti, ma non c’è una lista ufficiale. A complicare la situazione, da qualche anno, l’ingresso nell’algoritmo di una parte di fattori governati dall’intelligenza artificiale e dal machine learning. Questo significa che, in base ai risultati che il motore presenta agli utenti e all’utilizzo che questi ne fanno, l’intelligenza artificiale va a modificare/migliorare tali risultati, attraverso parametri che in parte non sono più identificabili… Si tratta di una combinazione di fattori di ranking, difficilmente individuabile dall’esterno, su cui Google mantiene una certa riservatezza.
Update dell’algoritmo di Google: c’è da preoccuparsi?
Nonostante tutto per noi dovrebbe cambiare poco, invece la maggior parte dei SEO e dei clienti diventa frenetica quando sono in corso gli update di Google.
Come si fa a rimanere tranquilli? Non è facile, ma bisogna avere una base molto solida di attività operate in precedenza, che permettono di stare al riparo dai Core Update, che nella maggior parte dei casi valorizzano siti non premiati sulla Serp precedentemente. Sono gli aggiornamenti come Panda, Penguin e gli altri a penalizzare, o non valorizzare, quei siti che hanno compiuto operazioni artificiali (come l’acquisto massiccio di link in entrata) o che curano poco i contenuti.
Nel corso degli anni ci sono stati innumerevoli Update, più o meno gravi; alcuni si potrebbero definire catastrofici, come quelli rilasciati tra il 2004 e il 2006, quando Google ha voluto dare una lezione alle attività SEO volte solo a portare un sito in alto nella SERP, senza però offrire contenuti di valore agli utenti.
Quel periodo ha insegnato molto ai bravi SEO e ha permesso di definire delle linee guida nel modus operandi dei migliori Web Marketer: la SEO non deve essere fatta per i motori di ricerca (magari per fregarli in qualche modo) ma per aiutare gli utenti a trovare ciò che stanno cercando, fornendo loro un sito che offra veramente quello che ricercano.
Da lì in avanti, ragionando in quel modo, tutto è stato relativamente più facile. Al giorno d’oggi non è semplice emergere dal mucchio con attività SEO pulite, ma la costanza paga.
Quindi il consiglio è quello di lavorare sempre per gli utenti, fare in modo di impostare una strategia chiara e rendere la SEO focalizzata sulle persone. Uno dei parametri più importanti di Google è quanto un sito “piace” agli utenti: se il sito piace (e quindi ha molte pagine visitate, ha un alto tempo di permanenza, riesce a rispondere con le sue pagine alle query degli utenti, viene condiviso con altri utenti e linkato su altri siti), allora salirà nelle posizioni del motore di ricerca.
Questo è il punto. I SEO pensano troppo a fare SEO e poco agli obiettivi del cliente e degli utenti web, ma il motore di ricerca a questi soggetti ci pensa e non poco.
Ancora nessun commento