Google ha recentemente presentato Material Design Lite, un frameworks che raccoglie le linee guida del Material Design, lo stile grafico tanto caro a Big G. Lobiettivo, come spesso succede parlando di Google, è quello di diventare leader di mercato del linguaggio visivo web. Materiale Design Lite (MDL) è una libreria di componenti da scaricare per l’uso su pagine web e applicazioni web. È scritto in SASS usando BEM e può essere scaricato dal GitHub e successivamente essere modificato per i propri scopi. Oppure si può, importare il frameworks completo via CDN. La libreria di MDL presenta versioni in Material Design di componenti dell’interfaccia utente come le caselle di controllo, i campi input di testo e i pulsanti. Ci sono anche elementi dell’interfaccia utente come i cursori e le tabs. Allinterno di MDL sono inclusi cinque templates: un blog, il tema di android.com, una dashboard, una pagina articolo per grandi contenuti testuali e una pagina articolo standard. Tutti i browser giovani riusciranno a supportare MDL (parliamo di Chrome, Firefox, Opera, Microsoft Edge e Safari), ma ci potrebbero essere grossi problemi di lettura con i browser più vecchi, come IE9, che ahime falliranno il test. IE8 non pervenuto.
Veniamo alle note dolenti
Molto spesso Google si intestardisce ad adottare gli stessi modelli, soprattutto quando si parla di UX. Parliamo ad esempio del burger button (il pulsante mobile di navigazione) che è ancora posizionato a sinistra e risulta non poco difficile da raggiungere, soprattutto con schermi superiori ai 4,5 pollici. Più in generale a sollevare qualche perplessità è la standardizzazione dei processi e delle scelte che da un certo punto di vista semplificano il lavoro di sviluppo, mentre dallaltro lato, riducono ogni sito ad un prodotto/figlio di Google. Siamo proprio sicuri che questo è quello che la maggior parte degli utenti vorrà?
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